I salvadanai
Questi involucri destinati all’accumulo di monete, caratterizzati da una sottile apertura nella parte superiore, che permette di inserire il denaro e da un’apertura più grande chiusa da un tappo nella parte inferiore, che permette di prelevare il denaro, sono conosciuti fin dall’antichità.
Tra i più datati salvadanai riportati alla luce dagli scavi archeologici ve n’è uno molto caratteristico a forma di tempio greco, mentre molto numerosi risultano quelli di epoca romana, tutti dalla classica forma tondeggiante e realizzati in terracotta.
La terracotta, insieme alla ceramica, costituì per secoli il materiale più usato per i salvadanai.
Per quanto riguarda la forma, invece, andò sempre più affermandosi quella del porcellino, probabilmente perché il maiale viene comunemente considerato simbolo di prosperità e abbondanza.
Negli anni più recenti assistiamo però a un espandersi sia dei materiali sia delle forme dei salvadanai.
Accanto a quelli in ceramica e terracotta, si trovano salvadanai in gesso, in plastica, in latta, in legno, in cartoncino e accanto ai classici salvadanai a maialino si trovano salvadanai a forma di casetta, di mattoncino Lego, di mappamondo, di cassetta postale, di pallone, di automobile, di trenino e di animali di ogni tipo: cani, gufi, cavalli, tartarughe e ovviamente gatti.
Probabilmente proprio grazie a queste circostanze, oggi il salvadanaio, oltre che strumento di incentivo al risparmio, soprattutto per i più giovani, è diventato anche oggetto decorativo e da collezione.